Diamo ad un uomo la chiusura dentaria di una scimmia con la relativa funzione muscolare e la traiettoria di chiusura e apertura sulla verticale...e vedremo quell'uomo impossibilitato a parlare, a far funzionare il suo cervello, a muovere la testa e il collo...ne faremo un disperato avviato al decadimento e all'esaurimento mortale...

diamo ad una scimmia la masticazione dentaria di un essere umano, consentendole di muovere la mandibola nelle varie direzioni...
la innervosiremmo, la renderemmo inquieta, paurosa, insicura...
le modficheremmo il modo di masticare, di comunicare..
.
creiamo sui denti della scimmia o dell'uomo dei precontatti o eliminiamo alcuni denti di sostegno...vedremmo sia l'uomo che la scimmia cambiare di postura, perdere agilità, diventare cupi e poco socievoli, irritabili, non padroni delle loro reazioni nervose...cambieranno carattere...la scimmia e l'uomo si irrigidiranno...

L'uomoo e lo scimpanzé differiscono per un unico amminoacido, in posizione 66...serpente e pescecane per 24, scimmia e cavallo per 14...

eppure da un punto divista biochimico il cavallo e la mosca sono eguali...
cio' che distingue una farfalla da un leone, una gallina da una mosca o un verme da una balena è molto meno una differenza nei costituenti chimici che
nell'organizzazione di questi stessi...
così afferma il Prof. Giuseppe Sermonti nel volume "Dimenticare Darwin", Rusconi Libri srl, Milano 1999.

I membri di una specie possono incrociarsi tra di loro, ma non danno figli con i membri di un'altra specie...
Così non si è mai visto alcun salto da un regno animale ad un regno umano o viceversa se non nelle teorie degli evoluzionisti...