Autore:
carmine (151.26.159.---)
Data: 04/09/13 10:24
Emicrania, studio: “Può provocare danni permanenti al cervello”
Secondo uno studio danese l'emicrania potrebbe provocare modifiche e danni permanenti al cervello.
L'emicrania è la tipologia di cefalea (dolore alla testa) più diffusa e comune al mondo e colpisce prevalentemente la popolazione femminile, con un distacco sensibile rispetto al numero di uomini che ne soffrono. Le cause che la scatenano non sono ancora del tutto note alla scienza ed i ricercatori, nel corso degli anni, hanno proposto varie ed interessanti teorie; da quella genetica molto accreditata, passando per quella vascolare sino a quella neurologica. Sembra inoltre che alcune tipologie di alimenti giochino un ruolo fondamentale nell'aumentare o nel diminuire il disturbo, sebbene le statistiche in tal senso necessitino di doverosi e maggiori approfondimenti clinici.
L'emicrania può essere di due tipi differenti, ovvero con aura e senza aura, ed in entrambi i casi è considerata generalmente una patologia di tipo “benigno”; tuttavia un nuovo studio retrospettivo condotto dall'Università di Copenaghen (Danimarca) avrebbe dimostrato che essa può comportare cambiamenti permanenti alla struttura cerebrale, aumentando il rischio di lesioni, anomalie e variazioni nel volume del cervello. “Tradizionalmente – sottolinea il professor Messoud Ashina, principale autore dello studio – l’emicrania è considerata una patologia benigna, senza conseguenze a lungo termine per il cervello.
La nostra revisione e meta-analisi degli studi suggerisce che il disturbo può alterare in modo permanente la struttura del cervello in vari modi”. In base ai dati statistici pubblicati dai ricercatori, estrapolati da circa venti studi di tipologia differente (clinici e non), è emerso che chi nella vita aveva sperimentato fenomeni di emicrania mostrava nelle tomografie a risonanza magnetica MRI (Magnetic Resonance Imaging) un maggior numero di cambiamenti nella struttura cerebrale, con possibili anomalie nella sostanza bianca, variazioni di volume e persino lesioni. Nei casi di emicrania con aura le statistiche evidenziavano un fattore di rischio per queste problematiche molto maggiore, quasi al 70%, inoltre è stata dimostrata una correlazione al rischio di infarto del miocardio (o a malattie analoghe dell'apparato cardiocircolatorio) superiore del 44% rispetto ai pazienti che soffrivano di semplice emicrania.
I dati di questo importante studio sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica Neurology, del circuito dell’American Academy of Neurology.
da "net1news.org" .